È uscito Ubuntu 12.04 Precise Pangolin
Qui i torrent ufficiali
Facebook ha di recente introdotto il diario, sia per le persone che per le pagine.
Di seguito le dimensioni esatte delle singole immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 180px
Altezza 180px
Copertina:
Larghezza 851px
Altezza 315px
Traguardo della pagina:
Larghezza 843px
Altezza 403px
Anche Google+ ha aggiornato il suo layout, ecco le dimensioni delle immagini:
Immagine del profilo:
Larghezza 250px
Altezza 250px
Copertina:
Larghezza 940px
Altezza 180px
Piastrelle:
Larghezza 110px
Altezza 110px
Un post che racchiude seicento e informatica, Della Osservanza militare letto su kindle
Da più di un anno, ormai, se monitorate il vostro sito web con Google Analytics avrete notato un fastidiosissimo “(not provided)” tra le parole chiave nelle sorgenti di traffico. Ancor più fastidioso se la percentuale è molto alta ed è la prima parola chiave per numero di visite.
Ma cosa significa “(not provided)”?
Significa che Google non vuole fornirci le parole chiave che gli utenti del nostro sito hanno digitato per finire sul nostro sito.
Perché?
Perché tutti quei “(not provided)” sono in realtà gli utenti loggati in Google (Google+, Gmail, o qualunque altro servizio Google) che, effettuando una ricerca, sono finiti sul nostro sito. In pratica, se l’utente si logga, per esempio, su Gmail e nella stessa sessione effettuando una ricerca finisce nel nostro sito, non possiamo sapere cosa ha digitato per atterrarci.
Possiamo scoprire le parole chiave di “(not provided)”?
Sì e no. Nel senso che con il metodo seguente non riusciremmo a sapere le parole chiave ma le pagine di destinazione. Vediamo insieme come fare nel pannello di Google Analytics:
• andate su Amministrazione – Filtri;
• cliccate su “Nuovo Filtro”;
• inserite i seguenti parametri:
Termine della campagna: (.not provided.)
URI della richiesta: (.*)
Termine della campagna: np - $B1
• cliccate su Salva.
D’ora in poi tutti i visitatori loggati in Google non verranno buttati nel calderone del “(not provided)” ma divisi per pagine di destinazione. Certo, non è il massimo, ma sempre meglio che non sapere niente.
Aprire il terminale
digitare su terminale
defaults write com.apple.finder AppleShowAllFiles -bool true
riavviare il Finder tenendo premuto ctrl e alt, cliccare sull'icona del Finder e scegliere l'opzione Riapri. Funziona anche tenendo premuto alt e tasto destro del mouse.
per nascondere di nuovo i file e le cartelle nascoste aprire il terminale e digitare
defaults write com.apple.finder AppleShowAllFiles -bool false
riavviare di nuovo il Finder
Per usare i @font-face, convertire il font su http://www.fontsquirrel.com/fontface/generator
Il generatore creerà una cartella con il nostro font convertito con varie estensioni, copiarli tutti nella cartella font del nostro sito web e impostare il CSS in questo modo:
@font-face {
font-family: 'Nomefont';
src: url('font/Nomefont.otf');
src: url('font/Nomefont-webfont.eot');
src: url('font/Nomefont-webfont.eot?#iefix') format('embedded-opentype'),
url('font/Nomefont-webfont.woff') format('woff'),
url('font/Nomefont-webfont.ttf') format('truetype');
url('font/Nomefont-webfont.svg#Nomefont') format('svg');
font-weight: normal;
font-style: normal;
}
Dove Nomefont è appunto il nome del nostro font che vogliamo utilizzare. Alla fine basterà inserire
font-family: "Nomefont";
nella parte del CSS che ci interessa per veder funzionare il nostro font non web-safe nel nostro sito!